Ricerca Scientifica

Esistono a oggi moltissimi tipi di stimolazione fisica finalizzati sia al trattamento di stati algici sia al recupero funzionale.
Tra i metodi più diffusi vi è l’elettro-stimolazione che impiega molteplici impulsi variabili in ampiezza, frequenza e forma d’onda. Le finalità d’impiego degli elettrostimolatori sono sostanzialmente di due tipi e coinvolgono, nel primo caso la muscolatura con finalità di potenziamento e riabilitazione, nel secondo caso sono utilizzati come presidii di elettro-analgesia.
Secondo la teoria del Gate Control, formulata negli anni ’60 del XX secolo da Melzack e Wall 1, è possibile interferire sul dolore attraverso un’appropriata stimolazione elettrica delle fibre nervose di grosso calibro e con alta velocità di conduzione in cui il loro incremento di attività, tramite stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation, TENS), riesce a inibire l’attività delle fibre nervose di piccolo calibro, nocicettive, deputate alla trasmissione dello stimolo doloroso.
Mentre nella elettrostimolazione convenzionale vengono impiegate stimolazioni nell’ordine delle decine di milliampere con frequenze variabili in un range da 2 a 10.000 Hz, nel caso della nuova e innovativa metodologia a microcorrenti MYOGEN®, le stimolazioni sono nell’ordine del centinaio di microampere e con frequenze che non superano in nessun caso i 100 Hz.
Inoltre nelle terapie TENS convenzionali i tempi di stimolazione oscillano attorno ai 30 minuti, mentre nella metodica MYOGEN® qui proposta, i tempi si riducono a pochi minuti trascorsi i quali, l’effetto antalgico è già chiaramente percepibile.Questi straordinari risultati sono riconducibili essenzialmente alla applicazione di un sistema di Intelligenza Artificiale (IA) incaricato di effettuare un’analisi in tempo reale dei parametri elettrici emergenti dai tessuti, in quanto espressione dei potenziali chimico-fisici a essi sottesi.
Tramite l’impiego di algoritmi matematici il sistema IA riesce a normalizzare nel giro di pochi minuti gli alterati processi locali di carattere infiammatorio presenti nel tessuto.
Lo strumento rileva, attraverso elettrodi transcutanei, i segnali elettrici (quantità di carica e resistenza) di una specifica area muscolare ed è in grado di produrre correnti a bassissima intensità (µA) per ripristinare l’omeostasi cellulare, come risposta terapeutica allo stato fisio-patologico, modificando autonomamente la frequenza e l’intensità del segnale elettrico.
Tale innovativa metodica lascia intuire enormi potenzialità di applicazione nei campi della terapia del dolore, in fisiatria e riabilitazione, in neurologia, nonché in medicina dello sport.
A verifica delle potenzialità dello strumento, sono stati effettuati differenti test, (vedi sezione Sperimentazioni) quali a esempio:
a) esercizi di contrazione eccentrica a esaurimento, su volontari sani (Caso 1);
b) recupero post allenamento in atleti pallavolisti professionisti della squadra “Libertas Cantù” (Caso 2);
c) valutazione del recupero muscolare in atleti partecipanti alla gara di ultra-endurance “Tor des Geants“ edizione 2017 (Caso 3).